10 maggio 2009

Spring for two

Stavo inziando un post molto diverso pochi minuti fa, quando il telefono ha squillato. O meglio, la suoneria non c'era, s'è solo illuminato, come me a sentire la voce dell'altra parte.
Ero sola, profondamente triste e delusa di me. Nervosa, inquieta, timorosa di lasciarmi andare.

E' bastato spegnere la luce, stendermi un momento, lasciare andare qualche lacrima al suono della sua voce.
Far uscire le parole, e ascoltare le sue.
Ridere insieme è così facile.
Piangere insieme è così facile.
E' come se tutto avesse un pochino più di senso e un pochino più di sapore a farlo in due.

C'era e c'è, come c'ero e ci sarò. Per condividere successi, delusioni, buone notizie, momenti bui, amori e abbandoni. Per proteggerci a vicenda.
C'era stasera, e ne ha cambiato il corso.

Quest'anno per me la primavera è arrivata un po' in ritardo, ma è valsa da pena aspettare, visto chi me l'ha portata.


primavera


Per chi si chiedesse che fine ho fatto, sto bene. Ho un nuovo lavoro, e sto rimettendo pian piano insieme i pezzi di me.

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