07 ottobre 2008

(I Can't Get No) Satisfaction

Il prossimo che mi dice "Tanto ti manca poco" lo cavo dalla finestra, non scherzo.
Sarà l'ennesimo appello perso - di mia spontanea volontà, tra l'altro - a parlare ma io la laurea la vedo sempre lontanissima. Gli esami saranno anche numericamente pochi, ma i crediti sono 45. Un'infinità. Non prendiamoci in giro, non mi laureerò in primavera. Sarà già tanto se ci riuscirò in estate.

Sono stufa di chi mi dice di stringere i denti e fare l'ultimo sforzo. Non funziona così, non per me almeno. Io per studiare ho bisogno di stare bene, con me stessa e col mio contorno, per essere tranquilla e concentrarmi. Basta vedere che è successo in Finlandia: avevo una casa mia, degli amici, una relazione. Ero indipendente e felice. 18 crediti in 3 mesi. Oltre a tenere la casa (spesa/bucato/pulizie/ecc.), uscire più o meno tutte le sere, avere una ricchissima vita sociale.

E ora? Ora va tutto piuttosto storto.
Sono di nuovo in una casa dove per quanto ami le perone che ci vivono non mi trovo più bene, mi vengono imposti orari e mi si sta col fiato sul collo, in poche parole mi sento letteralmente in cattività - e dopo aver visto com'è la vita da sola è anche peggio.
Ho una relazione che da un certo lato mi toglie più di quanto mi dia, ma non averla sarebbe lo stesso dall'altro lato, quindi tutto sta a scegliere il male minore, e comunque in nessuno dei due casi le cose andrebbero bene.
Non ho un lavoro e le poche possibilità che c'erano sono ogni giorno più remote e indistinte. Il mio debito familiare ammonta ormai a molte centinaia di euro, e visto che la prostituzione e il furto non sono contemplati, soluzioni davvero non ne trovo.

Ora non so come funzioni per gli altri, ma tra appuntamenti virtuali, orari di cena e soldi contati il livello di frustrazione è tale da non concedermi la concentrazione necessaria per riuscire a studiare con profitto.
Che il tempo io ce l'ho. Mi siedo davanti al libro e lo fisso. A volte riesco a leggere qualche pagina, poi mi accorgo che non ho recepito nulla e non hoi nemmeno una vaga idea di cosa stia parlando e devo ricominciare.

I motivi per cui non lascio sono essenzialmente due: troppo tempo/fatica/denaro per mollare ora, e i miei diventerebero ancora più petulanti e frustranti di così. Sono stufa di sentirmi una fallita, e lasciare peggiorerebbe solo le cose.
Un po' mi spiace di non essere il tipo da esaurimento nervoso. Forse se cadessi in depressione, smettessi di mangiare e non mi alzassi più dal letto o cose del genere la gente si accorgerebbe che non sono pigra o altro, ma che c'è davvero qualcosa che non va.
E' che ho passato così tanto tempo a nascondere i miei malumori per non doverli spiegare, che ora quando provo a mostrarli sembrano esagerazioni o scuse. Come il pastore che gridava "al lupo!", ma al contrario.

Vorrei solo riuscire a essere soddisfatta di me e della mia vita, almeno un po'. Non dovermi preoccupare di quante birre mi posso permettere questa settimana, di quando prenotare i voli e di avere o meno fatto tutte le commissioni per mamma.
Avrò un processore vecchio nel cervello, ma con tutti questi pensieri lo studio proprio non ci sta, per forza salto gli appelli.

Obiettivi urgenti anti-esaurimento:
  1. lavoro
  2. casa
  3. laurea
Presto.

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1 Bolle di sapone:

Anonymous Anonimo :

Se riuscissi a chiudere il cassetto Università per un mese (o per tot giorni alla settimana) e spendere quel mese (o quei tot giorni) *solo ed esclusivamente* cercando un lavoro che ti liberi la testa e il portafoglio, sarebbe una bella medicina contro l'esaurimento.

Comunque mi chiedo quanto sia normale e sano questo stress da laurea diffuso: cioè, va bene lo stress (una laurea non è un cono gelato) ma conosco fin troppa gente che con l'avvicinarsi del traguardo precipita in uno stato para-patologico :-O
Non è che l'università e la società sono mal sincronizzate?

15/10/08 19:26  

Soffia!

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