Follow the White Rabbit
Nella tana del Bianconiglio a volte invece di caderci ci si va a piedi. O in macchina, o in motoscooter. Ma in ogni caso non è che lo sai prima, anche se lo puoi intuire appena sotto il livello di coscienza, se ti ci alleni. Può essere un bar, un palazzo antico in centro o il vialetto di casa della tua migliore amica. D'improvviso senti il pizzicorino, senti che sta per succedere qualcosa. E poi arriva. E quanto arriva tramortisce come un orgasmo violento.
Il bello dei Bianconigli è che ti dicono cose di te che tu già sai, ma che tieni chiuse da qualche parte e per qualche inspiegabile motivo ignori anche quando ti servono. E il senso di istupidimento che ti pervade davanti all'ovvietà di aver guardato cinque centimetri più in là del solito ha quel sapore misto di rivelazione e conquista che solo l'amaro di sapere che è sempre stato lì rende unico.
Il Bianconiglio rarmente parla direttamente di te. Il Bianconiglio parla, e accatasta piccoli cocci di specchio in cui non puoi evitare di guardare. Il Bianconiglio è maieutico, e spesso e volentieri neanche sa cosa ti sta facendo trovare, né che te lo sta facendo trovare del resto. Può non essere nemmeno consapevole di essere un Bianconiglio, anche se i migliori sono quelli che non solo sanno, ma ci provano tanto di quel gusto da guardare quello che fanno e le reazioni che scatenano.
Io amo i Bianconigli. Amo circondarmene. Le tane dei Bianconigli per me non sono più buche in cui cadere, sono posti in cui mi reco spesso, come a trovare degli amici - cosa che, in effetti, i miei Bianconigli sono.
Le tane dei Bianconigli sono telefonate alle due di notte, chat di ore e birre al bancone.
Forse è per questo che ho sempre odiato Alice, ero gelosa. Era sciocca e insulsa e lagnosa, ma aveva il Bianconiglio.
Beh cara mia, li ho anch'io, adesso, i miei Bianconigli. E sai cosa? Sono pure migliori del tuo.
Il bello dei Bianconigli è che ti dicono cose di te che tu già sai, ma che tieni chiuse da qualche parte e per qualche inspiegabile motivo ignori anche quando ti servono. E il senso di istupidimento che ti pervade davanti all'ovvietà di aver guardato cinque centimetri più in là del solito ha quel sapore misto di rivelazione e conquista che solo l'amaro di sapere che è sempre stato lì rende unico.
Il Bianconiglio rarmente parla direttamente di te. Il Bianconiglio parla, e accatasta piccoli cocci di specchio in cui non puoi evitare di guardare. Il Bianconiglio è maieutico, e spesso e volentieri neanche sa cosa ti sta facendo trovare, né che te lo sta facendo trovare del resto. Può non essere nemmeno consapevole di essere un Bianconiglio, anche se i migliori sono quelli che non solo sanno, ma ci provano tanto di quel gusto da guardare quello che fanno e le reazioni che scatenano.
Io amo i Bianconigli. Amo circondarmene. Le tane dei Bianconigli per me non sono più buche in cui cadere, sono posti in cui mi reco spesso, come a trovare degli amici - cosa che, in effetti, i miei Bianconigli sono.
Le tane dei Bianconigli sono telefonate alle due di notte, chat di ore e birre al bancone.
Forse è per questo che ho sempre odiato Alice, ero gelosa. Era sciocca e insulsa e lagnosa, ma aveva il Bianconiglio.
Beh cara mia, li ho anch'io, adesso, i miei Bianconigli. E sai cosa? Sono pure migliori del tuo.
Ali | Ce'
Etichette: delirii
3 Bolle di sapone:
Il bianconiglio di Švankmajer mi sa che non l'hai ancora incrociato :-D
Molla il mio bianconiglio, brutta strega!
Morg
Interessante. Mò però voglio conoscere l'Epifania.
Soffia!
<< Home