In motion
Sono tornata, di nuovo. Dalla Spagna stavolta.
Molti neanche sapevano che me ne fossi andata.
Non riesco a stare ferma, è come se un'inquietudine diffusa mi impedisse di rientrare nei ranghi.
Da quando sono tornata, un mese ormai, avrò rivisto solo 4-5 persone, quell'unica sera di euforia per il rientro. Per il resto mi sono ammazzata di studio, mi sono ammazzata di lavoro, e poi mi sono ammazzata di chilometri e, da domani, ricomincerò ad ammazzarmi di studio.
Qualcosa è cambiato e cerco di stargli dietro, anche se arranco.
La laurea è vicina. Anzi, è lontana, ma la vedo, finalmente. Quindi corro.
E cerco una via verso una mia vita, ora che ho assaporato l'indipendenza e la vita familiare mi sta anche più stretta di prima.
Ho voglia di vedere persone.
Persone che non vedo mai, e che tuttavia sento anche più vicine di chi vedo regolarmente.
E persone che usavo vedere regolarmente, e che per qualche motivo non vedo più.
Persone vicine e persone lontane, non importa che per vederle debba camminare cinque minuti o farmi ore di treno.
Tra i programmi a breve termine, molti libri da leggere, qualche pausa pranzo in compagnia, un paio di colloqui coi professori, un po' di shopping e alcuni (auto?)scatti.
Prendere un po' di sole, togliermi dalla pelle il candore finnico.
Ricominciare a scrivere, a partire da una lettera.
Comprare un vestito arancione. E anche delle scarpe nere, col tacco.
Sentirmi bella ancora una volta, sempre a modo mio.
E poi cantare, cantare tanto, e meglio, ma soprattutto, non più solo per me.
Molti neanche sapevano che me ne fossi andata.
Non riesco a stare ferma, è come se un'inquietudine diffusa mi impedisse di rientrare nei ranghi.
Da quando sono tornata, un mese ormai, avrò rivisto solo 4-5 persone, quell'unica sera di euforia per il rientro. Per il resto mi sono ammazzata di studio, mi sono ammazzata di lavoro, e poi mi sono ammazzata di chilometri e, da domani, ricomincerò ad ammazzarmi di studio.
Qualcosa è cambiato e cerco di stargli dietro, anche se arranco.
La laurea è vicina. Anzi, è lontana, ma la vedo, finalmente. Quindi corro.
E cerco una via verso una mia vita, ora che ho assaporato l'indipendenza e la vita familiare mi sta anche più stretta di prima.
Ho voglia di vedere persone.
Persone che non vedo mai, e che tuttavia sento anche più vicine di chi vedo regolarmente.
E persone che usavo vedere regolarmente, e che per qualche motivo non vedo più.
Persone vicine e persone lontane, non importa che per vederle debba camminare cinque minuti o farmi ore di treno.
Tra i programmi a breve termine, molti libri da leggere, qualche pausa pranzo in compagnia, un paio di colloqui coi professori, un po' di shopping e alcuni (auto?)scatti.
Prendere un po' di sole, togliermi dalla pelle il candore finnico.
Ricominciare a scrivere, a partire da una lettera.
Comprare un vestito arancione. E anche delle scarpe nere, col tacco.
Sentirmi bella ancora una volta, sempre a modo mio.
E poi cantare, cantare tanto, e meglio, ma soprattutto, non più solo per me.
one hundred worlds will see me
passing by...
passing by...
Etichette: microchip emozionale, vita vissuta
4 Bolle di sapone:
Was? Abbiamo un ugola qui e non lo sapev(am)o?
Un'ugola, sorry. Mai pensato di darti del maschio.
Cantare... *__*
sfondi una porta aperta, con me.
Condividiamo più d'una passione, allora :)
Comunque, bentornata ^_^
Dove siamo Ceci? Boh, forse non importa, basta solo che ci siamo.
Quando ci siamo io e te? Ho un po' voglia di vederti sai?
Soffia!
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