Epifania
Come spesso mi capita parlando con le mie due Donne (maiuscola dovuta, voi due sapete) ho avuto una specie di epifania. Come al solito non si tratta di capire qualcosa, decidere di qualcosa, scoprire qualcosa, ma semplicemente mettere a fuoco qualcosa che già c'è. Un po' come uno stereogramma. Basta concentrazione, e un pizzico di straniamento.
Di punto in bianco mi sono accorta di quanto stia bene da sola.
Non è una fase di transizione, non è un modo per riprendermi, è solo un fatto: da sola, sto bene.
Non sono mai stata da sola, neanche per brevi periodi. Anche quando non ero effettivamente legata, avevo sempre una figura maschile di riferimento - più di una in certi casi. Credevo di non saper stare da sola. Ma a quanto pare è solo che non avevo mai provato.
Il dolore c'è ancora, ovviamente, e meno male o mi verrebbe da credere di aver sprecato tutto il tempo trascorso con lui. E' fisiologico e umano, e me lo coccolo per bene. E' proprio questo dolore che mi fa avere la certezza che ne è valsa la pena.
E' sempre stato così facile per me avere un uomo (su, basta con la falsa modestia, sono carina e c'è una discreta coda alla mia porta =P), che non mi è mai passato per la testa che potessi non volerlo.
E siccome effettivamente, contrariamente a quanto ho sempre creduto, avere una storia richiede un enorme impegno e molta fatica, non intendo alzare un dito finché non ne varrà di nuovo la pena.
Dopotutto, non ne ho bisogno.
Anzi, detto tra noi, al momento sto meglio senza.
Di punto in bianco mi sono accorta di quanto stia bene da sola.
Non è una fase di transizione, non è un modo per riprendermi, è solo un fatto: da sola, sto bene.
Non sono mai stata da sola, neanche per brevi periodi. Anche quando non ero effettivamente legata, avevo sempre una figura maschile di riferimento - più di una in certi casi. Credevo di non saper stare da sola. Ma a quanto pare è solo che non avevo mai provato.
Il dolore c'è ancora, ovviamente, e meno male o mi verrebbe da credere di aver sprecato tutto il tempo trascorso con lui. E' fisiologico e umano, e me lo coccolo per bene. E' proprio questo dolore che mi fa avere la certezza che ne è valsa la pena.
E' sempre stato così facile per me avere un uomo (su, basta con la falsa modestia, sono carina e c'è una discreta coda alla mia porta =P), che non mi è mai passato per la testa che potessi non volerlo.
E siccome effettivamente, contrariamente a quanto ho sempre creduto, avere una storia richiede un enorme impegno e molta fatica, non intendo alzare un dito finché non ne varrà di nuovo la pena.
Dopotutto, non ne ho bisogno.
Anzi, detto tra noi, al momento sto meglio senza.
Etichette: microchip emozionale
4 Bolle di sapone:
sono d'accordissimo con te!soprattt quando dici che"non intendo alzare un dito finché non ne varrà di nuovo la pena."!già!1 bacio.
Sono quasi completamente d'accordo con te, però vedi Ceci... questo "non aver bisogno" può essere sacrosanto in termini di impegno, di volontà di costruire qualcosa, di proiezione al futuro.
Però un rapporto può anche non essere fatto di nessuna di queste cose, anzi ne sono convinta.
E' solo che c'è da capire come mai, anche quando NON ci si vuole impegnare, gli sbattimenti ci sono lo stesso.
Contenta di sentirti così ^_^ prenditi del tempo, e tutto andrà a posto
credo tu abbia bisogno del progetto C.I. ideato da valentina e da un'altra amica nostra..
Vale ti saprà spiegare meglio...io ormai sono fuori dal club d aun bel po' di tempo..anzi non ci sono mai stata ;-)
un abbraccio dal Granducato ;-)
Soffia!
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