12 marzo 2008

Ode a zio Ale

Ci sono alcuni rumori che dovunque tu sia, con chiunque tu sia e in qualsiasi momento, profumeranno sempre di casa.
Come il gorgogliare di una caffettiera, per esempio.
Una caffettiera come quella che or ora è sulla mia piastra (non fornello ahimè, piastra) piena di un bel caffè di un nero commovente.
Il marrone-ocra del mio ormai purtroppo solito Nescafé Kulta (="oro" in suomilandese) è solo un ricordo, da che stamattina è arrivato il famigerato "pacco di zio Ale", ovvero uno degli zii di Fra che (suppongo io) un po' per una notevole vicinanza anagrafica (sono uscita con gente più vecchia di lui per intenderci), un po' per una simpatia scaturita da una profonda invidia di base per ciò che stiamo vivendo, e pure un po' per "comprarsi" un'informazione totalmente futile (ihihih te la sei meritata), ha deciso di viziarci a dovere e io ne sono ben felice (non parliamo della Fra che manca poco piange, ma lei c'ha il valore affettivo ovviamente, io sono gretta e pensò solo al caffè :P).
Sta di fatto che Babbo NatAle ci ha mandato:
  • Caffettiera da 2 (che non rivendo manco se mi pagano in oro zecchino)
  • mezzo chilo di Lavazza Crema & Gusto
  • il pentolino per il latte (e diciamo addio ai tempi in cui dovevamo usare la pentola della pasta)
  • una coppa di Parma
  • un salame di Felino
  • una bottiglia di Ardita
  • una bottiglia di Opal Nera
  • una bottiglia di Bacardi 8
  • una litrata di JD
  • l'ultimo cd di Elio (a nastro da che è arrivato)
In pratica un po' di sapori di casa e l'occorrente per una cionfa di quelle da ricordarsele, o meglio, da non ricordarsi un cazzo la mattina dopo :D
A questo punto potrebbe venirmi il dubbio se in effetti il suo gesto sia dettato dal volerci bene o dal volerci veder sverse e agonizzanti... ma in fondo penso che una cosa non escluda l'altra, quindi da brava bimba qual io sono dico "Graaaaaazie zio Ale!!"
E stasera si parte con zio Jack (Daniels, Jack Daniels), quindi sarà il caso di andare a fare i cubetti di ghiaccio (sul balcone, che ci mettono meno che in freezer), perché io lo voglio on the rocks o muoio solo coi fumi.
E' stato bello conoscervi!!

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05 marzo 2008

Our time is running out...

Anche marzo è iniziato, e sta già correndo come un centometrista.
Sto tenendo d'occhio i prezzi degli aerei, cominciando a pensare cosa spedire a casa e cosa lasciare qui, sentire il cuore farsi più stretto ogni minuto che passa.

Presto questa che ormai chiamo casa non sarà più mia.
Presto questa città che ho imparato a conoscere bene sarà solo un altro spillo sulla cartina.
Presto questi visi che mi accompagnano giorno e notte da settimane saranno solo sorrisi sulle fotografie.

La tristezza sale a ondate, sempre più spesso.
Lascio che l'aria gelida di neve e ghiaccio, che il sole ancora non riesce a scaldare, entri dalla finestra e mi accarezzi le braccia. Con questo freddo ho lottato, a volte ho perso, altre ho vinto, ma soprattutto ho imparato ad amarlo, anche quando pizzica la pelle del viso, intorpidisce il mento rendendo difficile parlare, si insinua tra i vestiti cercando un varco fino alla pelle.

Sto per lasciare un posto che amo, una vita che amo, delle persone che amo, per tornare a essere quella che ero, pur consapevole che ciò non possa accadere, perché quello che era il mio mondo non è più lo stesso, dopo tre mesi lontani. E neppure io.

Tornerò cambiata. Qualche chilo in meno, capelli diversi, vestiti nuovi. Ma soprattutto tante nuove cose in testa e nel cuore.
Posso già percepire la mancanza del bosco appena fuori dalla porta, delle passeggiate sul lago ghiacciato, dei capitomboli nella neve.
Di tornare a casa alle 3 di notte e metter su la pasta con qualsiasi cosa ci sia in frigo.
Di imparare a giocare a Cribbage alle sette del mattino.
Di decidere di non alzarsi per nulla la domenica, e guardare un film dietro l'altro accoccolati sotto il plaid.
Di darsi appuntamento alle quattro e mezza del mattino per andare a vedere l'esclisse, nonostante ci sia un esame alle 10 la mattina dopo (e prendere il massimo dei voti comunque).
Di aprire gli occhi la mattina, e commuovermi ogni volta nel vedere il suo viso addormentato a pochi centimentri dal mio.

Ormai mi dimentico di fare le crocette sul calendario, come se non segnare il tempo che passa potesse fermarlo e rimandare la partenza.
Ma io sono realista, e continuo a tener d'occhio i prezzi dei voli.

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