Post-it

Piccoli appunti tra un viaggio e l'altro.
Bacetti sparsi per i miei pochi, amati lettori.
Tornata in mattinata da una settimana al mare con mamma (con annessa scottatura DOC e sovraccarico di gelato), riparto all'alba alla volta della Normandia. E quando tornerò m'involerò nuovamente, più presto che posso, verso i torridi lidi di Trinacria, con breve sosta per il cambio dei cavalli nel Caput Mundi.
Posso ufficialmente dire di stare scappando.
Dagli studi (un esame dato su tre previsti, immensa delusione di me), dalla città (che pur amo sopra ogni dire), da qualsiasi cosa io sia stata negli ultimi tempi. Questa sarà la mia vacanza, prendermi una vacanza da me. Per una volta non sto scappando dal consorte (che anzi mi manca da strapparmi la pelle), né dalla famiglia (che mi accompagnerà in buona parte delle peregrinazioni), né da problemi di qualsiasi natura (per una volta ho chiuso ogni questione in sospeso).
Lascio a casa la me di sempre, e parto con tanta musica, tanti libri e tanta, tanta voglia di riscoprirmi un po', insieme a posti mai visti.
Obiettivo: tornare stanca morta fisicamente, ma estremamente fresca di mente.
Ad aspettarmi al ritorno, un piccolo sacrificio rituale che sogno da tempo, e per cui conto di essere finalmente pronta. Chi mi conosce sa.

Buona vacanze stelle del mio firmamento, il pensiero più dolce è per ognuno di voi.

Quasi in vacanza

Le vacanze sembrano non dover arrivare mai. Dovevo finire tutto tre giorni fa, ma un esame rimandato di quasi una settimana mi costringe ad aspettare ancora. Il tempo che ho guadagnato e che potrei impiegare a prepararmi meglio per il suddetto esame (visto che al momento nel complesso sono carente) lo sperpero facendo qualsiasi altra cosa, perché il mio cervello è ormai in ferie.
Certo c'è da dire che sono arrivata al weekend a dir poco stremata. E c'è da dire anche che questi due giorni mi hanno ricaricata appieno. Venerdì birretta dal consorte con due amici con cui andremo in vacanza il mese prossimo, serata all'insegna della coppietta felice che riceve gli amici, io che cucinavo per tutti sui fornelli di casa sua. Dolcissimo. Ieri invece pomeriggio al supermarket assieme, poi il programma prevedeva cenetta, film e nanna assieme, se non fosse che poco prima di cena scende "quello del sesto piano" (più un amico che un vicino) a chiedere se ci va un aperitivo. Si può rifiutare? Non mi sembra educato :P E così eccoci due piani più sopra dove, sopraggiunto anche l'altro inquilino (altro amico prima che vicino), tra un cocktail improvvisato e delle patatine abbiamo deciso che visto che nessuno aveva nulla da fare era assai simpatico scendere di nuovo a dividerci quel che doveva essere la cena. Serata n° 2 a fare la mogliettina in cucina, conclusasi nuovamente al sesto piano con un altro paio di amici, del gelato e un gran bel film.
Fortuna che ho qualcuno che mi ripesca quando cado. A questo proposito, grazie di cuore alle persone che girano intorno a Liber Umbrarum. Avete fatto sentire una sconosciuta come una di famiglia.
E ora torno alla vita, dove insieme ai libri mi aspetta anche la mia famiglia che è tornata prima dalle vacanze. Sob, addio pace :'(

Immagini

Ho la mente piena di immagini. La prima delle quali è uno spilungone violavestito riparato sotto l'iscrizione del Mengoni. Capelli cresciuti, occhi non cambiati. Il tipo di persona con cui i saluti sono quasi superflui quando ci si incontra, quasi impossibili quando ci si separa.
Ho un libro nuovo e vecchio sul comodino, una canzone dolcemente buffa on air e un film che mi riempie di confusa aspettativa in completamento per stasera.
E tra l'altro ho scoperto che a Milano la metropolitana arriva davvero dappertutto.

Sono felice, se reprimo quella fitta di prematura nostalgia.
Ma i treni servono sia a portare via che a riportare indietro, quindi sorrido.