26 settembre 2007

Autunno

E' giunto l'autunno, tutto d'un botto.
La pelle della gambe s'increspa la mattina scendendo dal letto, i calzettoni colorati escono dai cassetti, il sonno si attacca più tenacemente alle ciglia.
Presto le foglie inizieranno a cadere dagli alberi, e i miei capelli le hanno anticipate circondando copiosamente la poltroncina del parrucchiere.

E' giunta anche la pioggia, a lavare via quel che restava dell'estate, a portarci la buona novella dei primi freddi imminenti.
L'aria è pregna del suo umido profumo, misto all'odore della torba che brucio sul davanzale per darle il benvenuto.

Con la mia tazza di the al gelsomino e le finestre spalancate, guardo il cielo meravigliosamente grigio e attendo impaziente che arrivi anche la nebbia.

sottopentola nuovo

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16 settembre 2007

Le Fate

Cucinare mi piace. Credo anche che sia una cosa che so fare discretamente bene. E' una cosa in cui mi piace mettere impegno, che non mi pesa affatto fare.
E' una cosa per cui amo essere apprezzata. E' anche un po' il mio modo di dimostrare affetto alle persone. Specialmente quando non ho molti altri modi a disposizione.
I visi ammirati prima, compiaciuti poi, soddisfatti infine, sono la mia ricompensa più grande.

Quel che resta ora, di due giorni passati in cucina e un pomeriggio a tavola, non è palpabile ma immenso.
Indosso una vecchia maglietta, lego i capelli sulla nuca, metto su un cd e mi verso un ultimo bicchiere di vino.
Affronto con meticolosità e pacatezza la cucina ridotta ad un campo di battaglia. Ogni oggetto rimesso a posto, ogni piatto lavato, mi riporta alla solita vita. Realizzo sulla pelle che il mio weekend è finito, la mia vacanza è finita.
L'ultimo sorso di vino lava via anche la solita amarezza, da domani riprende la routine.


il boccale di Viola


Je te quitte, voilat c'est tout

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03 settembre 2007

Appunti di viaggio

Missione compiuta.
Dopo aver superato i 7000 km posso ritenermi soddisfatta.

La Francia anche stavolta non mi ha tradita. Con ogni cattedrale, abbazia, scogliera a strapiombo su un mare mai visto così blu. Persino la delusione di passare Lammas in auto è svanita, non appena il mio sguardo vagante ha colto al di là dal finestrino un cervo poco distante. Un cervo che mi stava guardando. Ha proprio girato la testa seguendo la macchina. Che poi i francesi siano stronzi, a me continua a non risultare, anzi. Ho incontrato un sacco di gente assai disponibile e gentile.

Poi è il momento del Caput Mundi, meta agognata che non mi vedeva da più di quattro lunghi anni. L'ho girata prima come turista novella, a caccia di monumenti, e poi perdendomi in viette mai viste. Ha iniziato a mancarmi già mentre le camminavo accanto. E quando i piedi hanno imboccato via Cavour, un pezzetto di cuore silenzioso s'è staccato rotolando indietro fino a Largo Argentina a far compagnia ai gatti, anche se me ne sono realmente avveduta solo quando il treno ha lasciato i binari di Termini e ho avvertito il dolore.

La Sicilia infine è stupenda. Mi ha accolta come una madre, calda e premurosa. Grazie alle sue attenzioni ho ottenuto un bel colore ambrato, e due chiletti abbondanti, metà dei quali sotto forma di granite e pasticcini. Ha cullato i miei pensieri e giocato coi miei capelli nelle acque increspate di scirocco. Nemmeno vederla bruciare sofferente ha spento la sua magnificienza.
A proposito, a voi che avete ferito ancora una volta la Terra: possiate morire tentando la vostra prossima inpresa, figli ingrati e perversi di tale immenso splendore. Non meritate pietà.

Milano infine mi accoglie stanca e felice. La trovo fresca di pioggia, ancora silenziosa e vuota, ancora per poco.
La mia to do list è lunga un chilometro, e sono impaziente di cominciare a spuntarne le voci. La vita ricomincia a scorrere, la ruota continua a girare.

Buon rientro a tutti!

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