Suomi here I come!
Siamo agli sgoccioli. Fra tre giorni parto.
Le valigie sono già praticamente pronte. Devo solo ricontrollarle e chiuderle.
Mi porto di tutto, praticamente la casa intera visto che là avrò un appartamento, ma vuoto.
Abbiamo già programmato tutto, aereo, treno, Harri sarà in stazione ad aspettarci con le nostre chiavi di casa. Giovedì mattina c'è già una "colazione di orientamento" fissata in università.
Praticamente ho solo da seguire le istruzioni.
La domanda è: sono pronta a partire?
La risposta è: no.
Sono elettrica, agitata di continuo, penso a quello che devo fare, come e quando e dove farlo, cerco di organizzare tutto, perché io devo programmarmi qualsiasi cosa al millimetro, e mi terrorizza non poter controllare tutto, avere una buona percentuale di cose da valutare e decidere in loco.
Al tempo stesso sono ovviamente euforica, conto le ore, mi eccita da morire l'idea di fare qualcosa di così nuovo e così radicale.
Immagino la mia casetta sul lago.
Immagino la neve dappertutto.
Immagino il tramonto mentre pranzo.
Immagino le stellate pazzesche già nel pomeriggio.
Immagino il ghiaccio sul vetro.
Immagino l'aurora boreale.
E poi ovviamente essere straniera, che è ciò che più mi da emozione al mondo. Cercare di parlare con la gente, al supermercato, per strada, nei locali. Mangiare quello che mangiano loro, bere quello che bevono loro, usare il loro shampoo e indossare i loro abiti, e soprattutto parlare con loro e capire come sono e far capire loro come sono io.
Questo è ciò che mi fa essere impaziente di partire pur non essendo emotivamente pronta.
Ma va bene così, mi lascerò investire e trascinare da questa vita così nuova e così agognata, mi abbandonerò agli eventi e imparerò ad armonizzarmici. Piangerò un po' all'inizio, ma sarà per la potenza delle emozioni più che altro.
Parto, parto davvero.
Suomi here I come!!
Le valigie sono già praticamente pronte. Devo solo ricontrollarle e chiuderle.
Mi porto di tutto, praticamente la casa intera visto che là avrò un appartamento, ma vuoto.
Abbiamo già programmato tutto, aereo, treno, Harri sarà in stazione ad aspettarci con le nostre chiavi di casa. Giovedì mattina c'è già una "colazione di orientamento" fissata in università.
Praticamente ho solo da seguire le istruzioni.
La domanda è: sono pronta a partire?
La risposta è: no.
Sono elettrica, agitata di continuo, penso a quello che devo fare, come e quando e dove farlo, cerco di organizzare tutto, perché io devo programmarmi qualsiasi cosa al millimetro, e mi terrorizza non poter controllare tutto, avere una buona percentuale di cose da valutare e decidere in loco.
Al tempo stesso sono ovviamente euforica, conto le ore, mi eccita da morire l'idea di fare qualcosa di così nuovo e così radicale.
Immagino la mia casetta sul lago.
Immagino la neve dappertutto.
Immagino il tramonto mentre pranzo.
Immagino le stellate pazzesche già nel pomeriggio.
Immagino il ghiaccio sul vetro.
Immagino l'aurora boreale.
E poi ovviamente essere straniera, che è ciò che più mi da emozione al mondo. Cercare di parlare con la gente, al supermercato, per strada, nei locali. Mangiare quello che mangiano loro, bere quello che bevono loro, usare il loro shampoo e indossare i loro abiti, e soprattutto parlare con loro e capire come sono e far capire loro come sono io.
Questo è ciò che mi fa essere impaziente di partire pur non essendo emotivamente pronta.
Ma va bene così, mi lascerò investire e trascinare da questa vita così nuova e così agognata, mi abbandonerò agli eventi e imparerò ad armonizzarmici. Piangerò un po' all'inizio, ma sarà per la potenza delle emozioni più che altro.
Parto, parto davvero.
Suomi here I come!!
Etichette: microchip emozionale, suomi